In questa installazione, di cui abbiamo realizzato lo scheletro in legno verniciato, composto da 30 tra cubi e parallelipedi, gli artisti usano i tessuti indaco, insieme alla musica e alla performance per riflettere sul tema della migrazione e del colonialismo.
La storia dei tessuti indaco è profondamente legata alla storia della tratta di schiavi che dall’Africa portarono in America la traduzione della coltivazione dell’indaco.
I tessuti sono stampati nel laboratorio Ajrakh di Sufiyan Khatri ad Ajrakhpur, in India. Utilizzando metodi tradizionali di tintura manuale, l’Ajrakh è una pratica antica di quattromila anni, tramandata oralmente di generazione in generazione.
Questa bellissima installazione vi aspetta in Arsenale! Grazie a @sara.maggioni@alice.pedroletti per essersi affidate a noi per questa bellissima installazione!